Categories: Istruzione

La campanella dei precari

La mattina del 18 settembre il Coordinamento Precari Scuola-Catania e il Comitato Sostegno Scuola Catania, insieme ai precari del personale ATA hanno salutato l’avvio dell’anno scolastico con una manifestazione di fronte ai cancelli del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Catania. Dopo un primo momento di diffidenza, ascoltate e comprese le ragioni dei loro ex-docenti, una parte sensibile degli studenti del Galilei si è unita alla protesta.

In seguito i precari si sono spostati al vicino Istituto Tecnico Industriale “Guglielmo Marconi”, dove, in occasione dell‘inaugurazione dell’anno scolastico, era prevista la visita del direttore generale dell’ufficio scolastico regionale per la Sicilia, Guido Di Stefano. Di fronte al direttore Di Stefano i rappresentanti dei precari hanno ribadito il loro no ai contratti di disponibilità, la loro opposizione alla creazione di classi sovraffollate, inevitabile conseguenza del taglio delle organici, e hanno portato perplessità non solo relative al proprio futuro, ma anche e soprattutto relative alle conseguenze che i cambiamenti apportati dalla ministra Gelmini possano avere sul futuro degli alunni. Cambiamenti che per ora si manifestano sotto forma di tagli sul budget, evidentemente non indipendenti dal Ministero del Tesoro, e tali e tanti da aver reso appropriato per la ministra il soprannome di Gelmonti.

Il preside del Marconi, prof. Orazio Lombardo, ha manifestato la propria solidarietà ai docenti e ai collaboratori scolastici licenziati. Molto amaro, invece, il comportamento dei lavoratori di ruolo, specie docenti, che non solo non hanno appoggiato i colleghi precari, ma hanno spesso polemizzato con loro. La lotta dei precari della scuola nasce dal desiderio e dal bisogno di conservare il proprio posto di lavoro, ma allo stesso tempo è lotta per la qualità e l’innovazione della scuola pubblica e per il diritto allo studio, e in questo senso ci riguarda tutti. Perché deve importare a tutti, nessuno escluso, che dalla scuola pubblica escano cittadini resi consapevoli e non manipolabili.

Alleghiamo una lettera spedita alla redazione di Argo da una docente precaria, da leggere come spunto di riflessione sulla attuale situazione della scuola pubblica.
Scuola pubblica. Storia sociale di una colonna infame

Argo

Recent Posts

Addio Ognina, il mare non è più di tutti

La battaglia contro la privatizzazione del porticciolo di Ognina sembrava vinta. A maggio dello scorso…

1 giorno ago

Alunni con disabilità, il Comune di Catania taglia i fondi per i servizi. Le alternative possibili

In Sicilia si chiamano Assistenti all’Autonomia e alla Comunicazione (ASACOM), in Italia hanno altre denominazioni,…

3 giorni ago

Elena Basile a Catania. I conflitti attuali e la politica dei due pesi e delle due misure.

Felice Rappazzo, docente dell'Università di Catania, ci propone la sintesi di un dibattito avvenuto presso…

5 giorni ago

Ultime sul Ponte. Siamo proprio in buone mani!

Un ‘bellissimo novembre” per il Ponte sullo Stretto, sul quale – in questi ultimi giorni…

7 giorni ago

Mimmo Lucano a Catania, i migranti da problema a risorsa

Offrire agli studenti l’opportunità di ragionare su fenomeni di rilevanza economica che non siano riducibili…

1 settimana ago

Nazra Palestine Short Film Festival, non voltiamo lo sguardo

Tornano su Argo i catanesinpalestina per parlarci della edizione 2024 del Nazra Palestine Short Film…

1 settimana ago