La nostra valorosa Marina Militare, dopo aver gloriosamente respinto gli assalti della invincibile armata dei barconi carichi di clandestini, sta assistendo, perplessa e impotente, ad un nuovo fenomeno, apparentemente misterioso e indecifrabile. Nottetempo, gli stessi sgangherati barconi sequestrati, prendono clandestinamente il largo dai porti della costa meridionale della Sicilia, diretti verso la costa africana.
Dopo averne intercettato uno, nell’ispezionarlo, sono rimasti trasecolati avendolo trovato carico di rispettabili signori in giacca, cravatta e ventiquattrore, tutti identificati come stimati economisti, funzionari della Banca d’Italia ed esperti di statistica in fuga verso la liberale Libia (suona anche bene!) dopo essere stati colpiti dall’interdetto lanciato contro di loro da palazzo Grazioli, sede romana del Gran Consiglio del Belusconismo.
La loro colpa è gravissima: spargono pessimismo diffondendo statistiche economiche non in linea con i miraggi di papi.
Prendiamo ad esempio il Report Sud n. 19 della Fondazione Curella dal titolo “Chi ha meno: dà; chi ha più: riceve. Il finanziamento del Sud al Nord”. Si tratta del semestrale rapporto sulla congiuntura economica dell’Italia meridionale e insulare che contiene in effetti cifre da brivido, tutte ostinatamente negative.
Riferendosi all’andamento economico del 2008 e citando quasi a caso, si racconta che: la produzione è calata dell’1,3%, i consumi dell’1,6% e gli investimenti sono diminuiti del 3%.
Nei primi tre mesi del 2009 di conseguenza si registra la diminuzione del PIL de 5,5%, delle esportazioni del 32,1%, dei consumi del 4%, mentre il tasso di disoccupazione è salito al 13,2%: tutti valori destinati purtroppo a peggiorare ulteriormente nel corso dell’anno.
Se a ciò si aggiunge che si stanno riducendo gli incentivi alle imprese e che nella dotazione 2007-2013 sono stati decurtati10,5 miliardi di fondi FAS, ne esce un quadro allegro più dell’Urlo di Munch.
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