Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
CGIL Camera del lavoro e FILLEA CGIL di Catania
esprimono la loro indignazione per quanto e’ successo mercoledì 3 giugno u.s. in un cantiere edile di Librino, dove si e’ consumata l’ennesima tragedia sul lavoro.
Questa volta a perdere la vita è stato un lavoratore polacco Doktor Zdzislw Michal di anni 54 e non si è trattato di una fatalità come qualcuno vorrebbe fare apparire, Michal è morto anzi è stato ucciso perché in quel cantiere non si rispettavano le norme antinfortunistiche, ed è stato ucciso una seconda volta per l’indifferenza della cosiddetta società civile, infatti della notizia della morte del povero Michal si è appreso solo dopo 5 giorni e per giunta perché i funzionari della Fillea di Catania si sono recati personalmente all’Ispettorato provinciale del lavoro per verificare cosa fosse realmente accaduto in quel cantiere sequestrato di Librino.
Non siamo più disposti ad accettare le dichiarazioni delle istituzioni che lamentano sempre le solite carenze
di personale preposto alla prevenzione, occorre che i governi nazionale e regionale intervengano con atti concreti per fare funzionare in modo efficiente la macchina dei controlli nei luoghi di lavoro.
All’attacco da parte del ministro Sacconi al testo unico sulla sicurezza perché non si possono più definire morti bianche ma vanno definite con il loro nome, “morti sul lavoro” per l’incuria e la negligenza delle istituzioni e per una normativa che consente la “polverizzazione” degli appalti all’imprenditoria “improvvisata” consentita da una legislazione a maglie larghe che permette la nascita di imprese che dequalificano il mercato delle costruzioni.
Per questo ti chiediamo di partecipare al presidio che si terrà sotto l’Ispettorato provinciale del lavoro in Via del Rotolo, Catania, sabato 20 giugno alle ore 9,00.
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