Sostare: si stava meglio quando si stava peggio?

La notizia (vedi: U’ cuntu: Strisce blu: parcheggia e paghi due volte! di Piero Cimaglia) che una ventina di nuove assunzioni da parte della società Sostare di Catania abbia portato in passivo la società (con la conseguenza che anche questo nuovo costo ricadrà sul cittadino) suscita – da più parti – il rimpianto del “sempre-presente” posteggiatore abusivo.
Vogliamo essere chiari: Non ci piace “Sostare” perché il ricavato, in ossequio all’art. 7 del c.d.s., “anzichè servire a realizzare parcheggi e, in eventuale esubero, a migliorare le condizioni di viabilità… serve a pagare… ausiliari che , in cambio di questo bel lavoro, ricambiano con i propri voti il politico di turno – come dice Eugenio Arezzo su BeppeGrillo Meetup – In altri termini noi catanesi paghiamo non per avere qualcosa, ma per mantenere una situazione clientelare“.
Ma non per questo rimpiangiamo il posteggiatore abusivo (fra l’altro per niente estinto): perché non è vero che si accontenta di una mancia (non dimentichiamo i tanti che sono stati danneggiati perché non hanno pagato la cifra minima pretesa) e non è vero che presidia sempre la zona (basta andare nei luoghi dei concerti o spettacoli dove riscuote e va via quando i posti disponibili vengono tutti occupati).
Vorremmo una città (come tante nel nord Europa) dove il posteggio sia gratuito (e magari custodito) in prossimità di fermate di autobus e metro (per favorire il mezzo pubblico) e a pagamento progressivo man mano che ci si avvicina al centro, senza alcun intermediario, per far sì che l‘intero importo sia utilizzato per parcheggi e viabilità.
Invece, come spiega Cimaglia nel suo articolo,  “per la prima volta, nel 2008 il saldo delle atti­vità svolte da ‘Sostare’ è negativo: poco più di 100.000 euro di passivo. Ed aumentano anche i debiti, visto che il Comune non paga da tempo il milio­ne e mezzo di euro l’anno che gli do­vrebbe versare. La conseguenza è che la società è costretta a rinviare i paga­menti con l’inevitabile accumularsi de­gli interessi… Gli amministratori di ‘Sostare’ spiega­no i cattivi risultati ottenuti con una se­rie di motivi. Tra questi il numero bas­so di rimozioni, la necessità di aumen­tare il prezzo dei tagliandi, i troppi ab­bonati e, persino, il fatto che i disabili non pagano. Praticamente mischiano le carte nella speranza che i catanesi non sco­prano i veri motivi. Basta però dare uno sguardo superficiale ai conti azien­dali per scoprire che nel 2008 sono sta­ti assunti una ventina di nuovi dipen­denti, circa il 10% del personale già in servizio, con un aggravio di circa un milione di euro, rispetto al 2007. Altro che prezzi bassi, il problema sono i troppi clienti che bussano alla ri­cerca di un posto. Come se non bastasse, nei prossimi mesi, la gestione delle strisce blu andrà in gara pubblica. Il privato che vincerà la gara sarà probabilmente chiamato ad accollarsi i 240 dipendenti di ‘Sostare’. Se questo accadrà il Comune dovrà ri­cambiare in qualche modo. Quasi sicu­ramente verrà aumentato il prezzo della sosta e, forse, una parte dei dipendenti verrà dirottata su qualche altra azienda del Comune.”
Leggi in archivio:
strisce-blu di Piero Cimaglia; BeppeGrilloMeetup sostare-strisce-blu ; cittadinanzattiva-indagine-sosta-a-pagamento

Argo

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