Se qualcuno temeva (o sperava) che qualcosa di significativo, o di innovativo, scaturisse dal Consiglio Comunale di ieri sera e, in modo particolare, dall’atteso discorso del sindaco Stancanelli, può tranquillizzarsi (o deprimersi). Nulla di nuovo è stato, non dico fatto, ma anche solo annunciato.
Dopo le rinnovate e scontate dichiarazioni sulla propria coerenza, passione e trasparenza, dopo le solite sorprendenti dichiarazioni di stupore davanti alla gravità della situazione, non solo economica, della città, il sindaco non ha potuto citare, per dimostrare il suo impegno per Catania, nulla di meglio che l’acquisto di qualche centinaio di cassonetti (per lo più destinati ad un’ipotetica raccolta differenziata) e il ripianamento delle buche più vistose sull’asfalto delle strade. A conclusione del discorso, poi, (udite, udite!) solo la vaga promessa della convocazione di non meglio precisati Stati Generali della città.
Non a caso il consigliere Musumeci, con eloquenza degna di miglior causa, ha accusato Stancanelli di voler accendere su se stesso i riflettori non perché avesse qualcosa di importante da dire, ma per compensare la propria caduta di immagine, in seguito alle denunce diffuse da Report. Nessuna particolare aspettativa ci sarebbe stata per il discorso del sindaco se egli fosse abitualmente presente alle sedute del consiglio, mentre le sue rare apparizioni gli hanno permesso di accumulare complessivamente solo 85 minuti di partecipazione in 10 mesi…..
Impossibile, poi, che non conoscesse la gravità della situazione, ha dichiarato il capogruppo del PD, Montemagno, vista la continuità rispetto alla amministrazione precedente, di cui sono stati confermati anche alcuni assessori.
Ma la risonanza a questo Consiglio, preannunciato come speciale, l’hanno assicurata, paradossalmente, i giovani (e meno giovani) che rumoreggiavano sulla piazza invocando le dimissioni della Giunta e la dichiarazione di dissesto. Questo gruppo vociante e colorato (anche di bandiere rosse) ha cercato di compensare l’esiguità del numero con la veemenza degli slogan e il lancio di qualche uovo, che ha causato la chiusura del portone d’ingresso e la creazione di un clima da congiura. Gli inviati della stampa, che non erano ancora entrati nel palazzo, sono riusciti ad introdursi solo dal portone posteriore, dopo energiche bussate ed esibizione del tesserino. Alla faccia della pubblicità delle sedute! D’altra parte gli slogan sempre più aggressivi e sempre più urlati, da una parte, e la sensazione di assedio dall’altra, promettevano davvero di trasformare questa seduta in un momento eccezionale. Dove non era riuscito Stancanelli, sarebbe riuscito un gruppetto di beneintenzionati contestatori…
Ma dov’era la maggior parte dei cittadini catanesi? Erano rimasti a casa o intenti alle loro faccende solo per distrazione o per incuria o per sfiducia? Forse, invece, erano stati piuttosto dei buoni profeti: sapevano che, da questo sindaco e da questa giunta non c’era nulla da aspettarsi.
Dimenticando magari di averli votati, hanno pensato che da questi amministratori sarebbe venuto solo molto rumore per nulla….
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