Il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, invece, rispondendo a 7 interrogazioni parlamentari, “giura sul suo onore che il terminal terrestre del sistema satellitare MUOS, in costruzione a Niscemi, non è pericoloso per l’uomo e per l’ambiente” (vedi: le-grandi-bugie). Nello stesso articolo Antonio Mazzeo ripercorre i passaggi che portarono alla scelta di Niscemi (già stazione di telecomunicazioni dal 1991), espone i motivi (risultanze di uno studio sull’impatto delle onde elettromagnetiche generate dalle grandi antenne del MOUS (Mobile User Objective System) per i quali si scartò l’ipotesi di installare la stazione MOUS a Sigonella, precisa che i lavori sono avviati dal maggio 2008 e denuncia i forti limiti che incontra l’attività di monitoraggio dell’ARPA a seguito del diniego opposto dalle autorità militari e dal responsabile tecnico, a fornire le minime informazioni relative agli impianti trasmittenti già operanti dichiarando di “non essere in loro possesso e comunque secretate dall’attività militare.
Un altro articolo di Antonio Mazzeo (vedi: guerra_a_microonde) ripercorre le omissioni e i silenzi, da gennaio 2007, degli amministratori regionali e nazionali, di entrambi gli schieramenti, e avanza il sospetto che i diabolici fenomeni di autocombustione di elettrodomestici e impianti elettrici, di smagnetizzazione di bussole, ecc.. verificatisi nella piccola frazione di Canneto di Caronia, nella costa tirrenica della provincia di Messina, sono state determinate da esercitazioni militari a suon di microonde: “Un rapporto top secret redatto tre anni più tardi dal gruppo di studio interistituzionale creato dalla presidenza del Consiglio, ha avanzato l’ipotesi che all’origine degli “incidenti” ci sarebbero stati “test militari segreti o esperimenti alieni”. Intervistato dal settimanale L’Espresso (26 ottobre 2007), il coordinatore del gruppo Francesco Mantegna Venerando ha fatto riferimento ad “una origine artificiale dei fenomeni”, come “emissioni elettromagnetiche impulsive”, capaci di generare “una grande potenza concentrata in frazioni di tempo estremamente ridotte”. Si sarebbe trattato cioè di “fasci di microonde a ultra high frequency compresi nella banda tra 300 megahertz e alcuni gigahertz, applicazioni sperimentali di tecnologie industriali, non escludendo quelle finalizzate a recenti sistemi d’arma a energia elettromagnetica”. Nuove e terrificanti tecnologie militari a servizio dei signori delle guerre stellari, dunque. Proprio come il MUOS che si vorrebbe installare a Niscemi”
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