Dovrebbe preoccupare soprattutto i cristiani, e in modo particolare quelli che credono che la Chiesa debba innanzi tutto annunciare il messaggio evangelico, il fatto che il potere politico cerchi un rapporto privilegiato con le gerarchie ecclesiatiche, creando una reciprocità di favoritismi da cui spesso proprio i più deboli vengono danneggiati. Ci chiediamo se e come questo stia accadendo oggi a Catania, una città in cui, tra l’altro, i politici locali hanno dimostrato di essere anche dei cattivi amministratori, poco o nulla interessati al benessre della collettività.
Tanto per fare un esempio, nei quartieri della periferia Sud, in particolare a Librino, alcune associazioni laiche hanno perduto l’ospitalità precedentemente avuta da enti religiosi e, trovandosi nella impossibilità di affittare dei locali per avere una sede propria, chiedono da tempo agli Enti pubblici (Comune e Provincia) una Casa delle Associazioni, di cui poter disporre per continuare il loro lavoro di presenza e di organizzazione di attività dentro il quartiere. Non hanno avuto fino ad ora nessuna risposta. Le vecchie masserie, ristrutturate con soldi pubblici, sono state assegnate sempre a parrocchie o enti religiosi, che, a volte, non sono in grado di utilizzarle e le hanno lasciate cadere nel degrado (è il caso di Villa Fazio, prima ben gestita e utilizzata da un gruppo di associazioni, e poi assegnata ad una parrocchia, non si sa bene con quale criterio, perchè non era nemmeno quella nel cui territorio l’edificio ricadeva).
La situazione viene accuratamente analizzata ed esposta da un articolo di Massimiliano Nicosia sulla Periferica, dal titolo La piazza all’ombra del campanile
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