Il Consorzio deve all’Erario circa 500.000 Euro e ai suoi dipendenti diversi mesi di stipendio, nonostante abbia ricevuto dall’Ente pubblico quanto dovuto. Queste due inadempienze sono contemplate dal contratto (e dalle norme vigenti) come giusta causa per rescindere il rapporto contrattuale. In effetti, Equitalia (società per azioni, a totale capitale pubblico, incaricata dell’esercizio dell’attività di riscossione nazionale dei tributi) aveva concesso una rateizzazione del debito, ma sembra che il Consorzio abbia pagato solo una delle rate. Non è chiaro quindi il motivo per cui la Direzione Scolastica Regionale non abbia proceduto a rescindere il contratto.
Il rappresentante sindacale, sentito successivamente, ha dichiarato che, anche in caso di rescissione, la Provincia potrebbe inglobare il servizio in un contratto esistente, con utilizzo degli stessi pulizieri. Quindi non ci sarebbe alcun danno dei lavoratori.
Da quando lo sciopero
La Provincia ha mandato (7 febbraio) al Polivante una squadra di pulizieri, che gli scioperanti non hanno messo nelle condizioni di lavorare nonostante fossero presenti i Carabinieri di San Giovanni La Punta (che hanno preferito non intervenire per evitare situazioni di forza). A seguito della relazione dell’Ufficiale Sanitario in cui si evidenziava la carenza delle condizioni igieniche minime, il Sindaco del Comune di San Giovanni la Punta, in data 11 febbraio, ha emesso ordinanza di chiusura della scuola per motivi igienico sanitari. La Prefettura ha invitato le parti (Consorzio, Direzionale scolastica Regionale e lavoratori) per il 12 febbraio, ma all’incontro erano presenti solo i pulizieri, ai quali è stato detto che forse potevano essere retribuiti direttamente dalle scuole.
Nessuna novità dal Consorzio e, ancora più strano, nessuna azione da parte della Direzione Scolastica Regionale, grande assente in questa vicenda.
La situazione si è sbloccata quando gli studenti hanno indetto uno sciopero (per il 17 febbraio) dinanzi la sede catanese del Presidente della Regione e quando gli scioperanti hanno voluto manifestare la loro disponibilità sospendendo lo sciopero (lunedì 16), nella speranza che fosse accettata l’ipotesi del pagamento diretto.
Informata dei fatti, attraverso una delegazione di studenti, genitori e docenti, la Segreteria particolare della Presidenza della Regione si è attivata nei confronti della Direzione Scolastica Regionale, riuscendo a fissare un incontro con il Funzionario responsabile (che era a Catania), con il quale non si era riusciti fino ad allora a interloquire.
All’appuntamento sono venuti anche alcuni presidi, che hanno colto l’occasione per parlare con il Funzionario, che neanche essi erano riusciti a contattare direttamente.
In tale sede il Funzionario regionale ha affermato di non essersi mosso solo per tutelare il posto di lavoro dei pulizieri (ma non lo stipendio, visto che non lo percepiscono da mesi) ma non ha spiegato il motivo per cui non aveva risposto ai Presidi e ai genitori che avevano cercato di contattarlo. Ha poi paventato l’ipotesi di utilizzo di supplenti (avvalendosi delle graduatorie scolastiche) qualora riprenda lo sciopero e ha confermato l’ipotesi che le scuole possano pagare direttamente, ma solo dietro consenso scritto da parte della ditta inadempiente. Si è impegnato, pertanto, a redigere una lettera con la quale chiedere il consenso alla Ditta. Dopo una settimana di silenzio, i rappresentanti dei genitori hanno contattato la Direzione scolastica regionale, chiedendo il motivo per cui non fosse stata ancora inoltrata la richiesta al Consorzio. Si è venuto, così, a sapere che nessuna richiesta è stata ancora predisposta perché si è in attesa di un parere da parte dell’Avvocatura dello Stato (per sapere se e come debbano essere versati i contributi).
Abbiamo voluto raccontare nel dettaglio come si sono svolti i fatti perché molte delle famiglie (genitori e alunni) interessate alla questione hanno, fino ad oggi, solo una vaga idea delle motivazioni che hanno condotto alla interruzione del servizio e non sono ancora al corrente del fatto che il problema non può dirsi definitivamente risolto. Ci sembrava, inotre opportuno fare riflettere tutti sul ruolo che ha avuto la Segreteria particolare del Presidente della Regione. Perchè i sacrosanti diritti dei cittadini non vengono riconosciuti senza bisogno di intermediari? Perchè i dipendenti pubblici (che siano o non siano alti funzionari) non debbono rendersi reperibili e svolgere in modo corretto le loro mansioni a servizio della collettività? Questi sarebbero i comportamenti degni di un paese civile.
Al momento i pulizieri continuano a lavorare senza stipendio, mentre la Direzione scolastica regionale attende (?) il parere dell’Avvocatura di Stato.
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