Sequestro cautelativo del centro di ricerca farmaceutica internazionale UNIFARM, consorziato con l’Università di Catania.
Il recente scandalo che ha investito il laboratorio della facoltà di Farmacia della nostra Città rischia di rappresentare solo la punta di un iceberg.
Lo smaltimento dei rifiuti tossici solletica, evidentemente , la “creatività” di chi dirige i centri di ricerca. Al n° 21 del viale Andrea Doria, un normale condominio, l’UNIFARM trovava del tutto naturale utilizzare la «vasca biologica imhoff» del palazzo per liberarsi dei propri rifiuti nocivi.
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ciao.. sono una delle persone vittime dello smaltimento selvaggio dell’unifarm che dal 2003 smaltisce in un condominio i suoi rifiuti molto speciali.. cosi’ speciali da passare inosservati.. a parecchi.. a parte voi… sensibili a fatti cosi’ incresciosi… inutile dirvi come mi senta… dopo anni di aerosol chimici il mio organismo e’ ridotto maluccio… sono diventata antipatica al mio dottore ed a tutti gli ospedali perche’ e’ un continuo rivolgermi alle loro cure.. a proposito.. di smaltimento volevo puntualizzare che la vasca imhof condominiale si trova nello spazio adibito ai giochi dei bimbi del condominio che non ne voglion sapere di star chiusi in casa e cosi’ vi giocano ugualmente.. magari passando col naso tappato vicino alle grate della fognatura dove tranquillamente l’unifarm ormai dissequestrata smaltisce…
salve, volevo sapere, e lo chiedo particolarmente a Francesca che abita nel condominio vittima degli assurdi abusi criminali della UNIFARM: come facevano materialmente questi a smaltire i rifiuti tossici lì dentro? Cioé li versavano nei loro water e da lì le sostanze raggiungevano la vasca? Oppure li versavano chessò in un pozzetto esterno che dava sulla vasca? Magari di notte per non farsi vedere. So che alla fine la differenza è relativa, sempre pazzi criminali rimangono, però per capire come può avvenire una cosa del genere. Grazie
PS te lo chiedo perché qui a Napoli abitiamo di fianco alla facoltà di chimica e vorrei capire se possono fare cose del genere anche da noi
Caro Mauro, soddisfo la tua curiosita’ e quella di tanti altri che hanno letto il mio scritto, ebbene smaltivano nei water e nei lavandini, come e’ stato appurato con metodi scientifici dalle autorita’ competenti, io fisicamente sto sempre peggio e sembra assurdo,, ma niente e nessuno riesce a fermarli..nonostante ci siano art. penali ed art, civili che dovrebbero tutelare l’ambiente ma principalmente la nostra salute.. la nostra vita..nemmeno l’art.844 li preoccupa.. e cioe’ l’articolo che vieta le immissioni di ogni tipo..c’e’ anche l’art. 2043 e 2058 del codice civile il quale indica che IL BENE DELLA SALUTE HA CARATTERE PRIMARIO ED ASSOLUTO E DEVE ESSERE PROTETTO DA QUALSIASI ATTIVITA’ CHE POSSA LEDERLO….ECC.ECC.ma sono solo numeri e nella amara realta’ di tutti i sorprusi quotidiani servono a poco..dato che non vengono rispettati..e questi signori continuano impetteriti… ciao a presto
Sono sempre io..volevo farvi sapere che nel frattempo son finita ancora in ospedale e non solo io,,anche mia madre.. e questa sera anche il mio bambino..Volevano ricoverarlo ma non ho potuto perchè era appena uscita dall’ospedale mia madre..Ormai ci alterniamo anche nei ricoveri e quando capita che stiamo male tutti nello stesso periodo io mi metto da parte per curare gli altri,,NON è CAMBIATO NULLA DALL’ULTIMA VOLTA CHE HO SCRITTO..ed ogni giorno comprendo che nessuno vuole interessarsi a questo caso così assurdo, così irreale dove tutti tappano occhi e orecchie e dove ancora una volta il comune cittadino può subire e aspettare, aspettare il nulla…. perchè la ragione da queste parti è solo utopia,,, Il mio pensiero al mattino,,quando apro gli occhi è ”Speriamo che oggi il mio mal di testa non sia forte,,,speriamo di riuscire a portare a termine il lavoro fuori e a casa pur stando male,, due giorni fà mentre ero al lavoro sono andata a vomitare in bagno..ieri sono stata più fortunata quando è capitato mi trovavo a casa…per me sta diventando normale anche stare male o meglio sto imparando a conviverci e questo mi lascia pensare ancor più—